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domenica 21 settembre 2008

'LA STELLA DELLA PORTA ACCANTO': QUESTA SERA SU RAIUNO TORNA BIANCA GUACCERO CHE AFFERMA DI ESSERE «MOLTO FORTUNATA»

La RaiUno che si è presentata per quattro serate su sette tutta show ha dato, almeno per questa prima settimana di programmazione, ottimi risultati, visti nel loro insieme. La rete diretta da Fabrizio Del Noce, però, ha costruito una propria identità a partire dal macrogenere serbatoio dal quale ha attinto i suoi più grandi e rappresentativi successi: la fiction. Giallo, commedia, di riflessione, sottogeneri che hanno dato natali a veri e propri elementi di distinzione. Nonostante, però, una maggiore importanza, figlia di un forse eccessivo rischio iniziale poi ripagato, ai varietà e ai suoi surrogati, la lunga e la “cortissima” serialità vivono ancora e, come ogni domenica sera, una nuova miniserie sta per avere inizio. Come nostro solito ve la presentiamo, per quella che è la trama e per quello che è il cast artistico per poi, qualora colpisca particolarmente noi quanto voi, analizzarla insieme. Tocca, questa sera, a La stella della porta accanto prodotta da Guido Lombardo per la Titanus in collaborazione con Rai Fiction, sceneggiata da Patrizia Carrano e Paola Pascolini per la regia di Gianfranco Albano. Di seguito la trama e i protagonisti:
Interpretata da Bianca Guaccero e Giorgio Lupano, la storia di una famiglia moderna e dagli equilibri precari che ritrova il piacere dei sentimenti puri e semplici. Una favola dei nostri giorni in onda domenica 21 e lunedì 22 settembre in prima serata su Raiuno. La regia è di Gianfranco Albano.

La storia: Matteo è un bambino di 10 anni. È cresciuto lontano dall'Italia, costretto a seguire un padre che per via del proprio lavoro ha condotto la famiglia in paesi lontani. Matteo ha perso la mamma. L'esplosione di una bomba Tamil ha coinvolto l'auto su cui viaggiavano madre e figlio, uccidendo la donna e lasciando il piccolo sconvolto. Jacopo lavora per il Ministero degli Esteri. È un giovane console destinato a diventare presto ambasciatore. Di famiglia benestante, figlio di un generale, Jacopo è cresciuto educato alla logica del rigore e della disciplina piuttosto che a quella dei sentimenti. Questo lo ha aiutato ad affrontare con successo la sua professione tanto da essere uno tra i più giovani diplomatici in carica al ministero, ma ha determinato in lui un distacco e una freddezza che non gli permettono suo malgrado di essere un bravo padre. Jacopo è il papà di Matteo.

Un anno dopo la morte della moglie, terminato il suo incarico in India, l'uomo torna in Italia con i due figli: Matteo e Giulia. Giulia ha solo 5 anni e forse questo le permette di non rendersi conto fino in fondo della perdita subita, mentre Matteo è in un momento di grande crisi, arrabbiato com'è con il padre che ritiene indirettamente responsabile della morte della madre e che lo ha trascinato lontano da casa, lontano dai suoi amici, lontano dalle certezze di cui un bambino ha bisogno nella ricerca della propria identità. È in questo clima di tensione familiare che i tre arrivano a Roma accolti in casa dalla cognata di Jacopo, Roberta: una giovane donna in carriera, da sempre innamorata di lui, rassegnata anni prima a vedersi preferita la sorella e che ora vede nel ritorno di Jacopo la possibilità di una rivincita. Roberta si dimostra una PR straordinaria per le ambizioni ancora irrisolte del cognato, ma come zia si rivela severa e incapace tanto che i bambini, scontenti di dover lasciare di nuovo l'Italia e la vecchia villa di famiglia, guardano con sospetto all'ipotesi che la donna possa seguire Jacopo nel suo prossimo incarico all'estero.

A sconvolgere, e più tardi a ristabilire, nuovi equilibri familiari e sentimentali a Villa Sanseveri sarà l'arrivo accidentale di Stella, una giovane addestratrice di cani. Stella è di umili origini, è una bella ragazza, ma è soprattutto una persona capace di trasferire sugli esseri umani la stessa generosità e disponibilità con le quali sa catturare la fiducia degli animali. Nonostante l'opposizione di zia Roberta, Matteo e Giulia ottengono che Stella entri in casa come loro governante insieme a Carlotta, un'ineducata, gigantesca, simpatica, devastante femmina di terranova che le è irrinunciabile appendice. Tra equivoci e conflitti, allontanamenti e riappacificazioni, nuovi sentimenti e vecchie gelosie, Stella riuscirà, complice il cuoco Giacinto (il maggiordomo tuttofare finto francese di casa Sanseveri) a rieducare ai sentimenti i "cuori in inverno" dei protagonisti di questa storia che vuole essere una favola moderna con i colori della commedia sentimentale.

I protagonisti: Ad interpretare questa favola moderna in due puntate Bianca Guaccero, nel ruolo di Stella, la simpatica addestratrice di cani; Giorgio Lupano, Jacopo, il brillante diplomatico; Stefania Orsola Garello, Roberta, la zia. Negli altri ruoli, Lorenzo Vavassori, Matteo; Evaluna Pieroni, Giulia; Rodolfo Lagana’, Giacinto; Valerio Morigi, Sergio, e Sergio Fiorentini, l’ ambasciatore Molteni.
Chi, però, meglio della protagonista può raccontare e, in un certo qual senso, anticipare ciò che meglio vedremo in questa prima serata di RaiUno dedicata alla cortissima serialità? In merito, riportiamo un'intervista rilasciata da Bianca Guaccero pubblicata da Il giornale:

«Passavamo in macchina davanti al teatro Ariston di Sanremo. C’era un mare di gente che mi applaudiva. Allora ho gridato all’autista “Fermi! Fermi!”, sono scesa, e mi sono gettata nel mio primo bagno di folla. Ho pensato: un’occasione simile quando mi ricapita più?». Non sappiamo se ci sarà ancora, come al Festival di Sanremo, una folla che acclamerà Bianca Guaccero. Di certo la carriera di questa pugliese dagli occhi di velluto è in continua ascesa (ultimo titolo La stella della porta accanto, in onda stasera e domani su Raiuno) e singolarmente destinata a ripercorrere le tracce di altre indimenticabili more del nostro cinema: la Anna Magnani di Assunta Spina che ha interpretato in tv, la Cardinale del Gattopardo che ha recitato in teatro e la Marisa Allasio di Poveri ma belli che rivivrà in musical, debutto previsto al Sistina di Roma a metà novembre.
Ma lei cos’ha in comune con queste grandi?
«Per carità: assolutamente nulla! Non posso neppure tentare confronti. Diciamo che forse in me c’è una spontaneità che può ricordarle. Io non cerco a tutti i costi di piacere. Io sono verace. Sono come il pane col pomodoro».
Anche in La stella della porta accanto è così poco autocompiaciuta?
«Soprattutto! Interpreto Stella, un’addestratrice di cani simpatica ma casual, un po’ Bridget Jones un po’ Mary Poppins, che diventa per caso la baby sitter dei bambini d’un fascinoso diplomatico - Giorgio Lupano - divenuto vedovo e indurito con se stesso e coi figli. È una commedia sentimentale, semplice come un bicchier d’acqua. Perché, come diceva mia nonna, “L’acqua è semplice; ma è l'unica cosa che disseta davvero”».
Le storie semplici rischiano anche di risultare banali...
«Se fatte senza amore, senza motivo. In questa invece c’è cuore, sensibilità, e un modo di raccontare chiaro e diretto. È una favola che unisce il sentimento all’ironia: fa ridere e commuove. Non è poi così semplice risultare semplici!».
Storie drammatiche, sentimentali, brillanti, il Festival di Sanremo. Cosa le manca per definire la sua carriera completa?
«Il musical. Ma anche questo lo farò presto: con la regia di Massimo Ranieri stiamo preparando la versione teatrale di Poveri ma belli con le musiche di Gianni Togni. Ballerò e canterò ben dieci canzoni, su una trama che ricalca solo in parte l’originale, deviando poi verso tempi e stili moderni».
I suoi ruoli e le sue interviste lasciano intuire in lei un carattere volitivo, esuberante, ambizioso. È esatto?
«Esuberante senz’altro: ho la fortuna di fare un lavoro che non farà mai morire il mio lato bambino. Volitiva sì, anche se senza merito: sono così perché il mio lavoro mi diverte da morire. Ambiziosa? Non saprei: di solito non faccio progetti e non penso al futuro, preferisco vivere nel presente, godendomi tutto ciò che la vita mi regala».
A quale qualità recitativa tiene di più?
«Anche qui: alla semplicità. È sui set che ho imparato che la semplicità è il più difficile degli artifizi. Per questo cerco di lavorare tanto, di lavorare sempre: ci si arriva solo studiando, faticando, imparando».
Il momento più brutto e il più bello della sua carriera.
«Il più brutto: la mattina che, a Sanremo, mi sono svegliata senza voce. Rimanere senza voce al festival: il massimo! Ma mi è servito per imparare una regola d’oro: quando hai un problema non nasconderlo, cerca invece di trasformarlo in un vantaggio. Così ho recitato e cantato con la voce roca, facendone quasi una cosa sexy».
E il più bello?
«Quello che sto vivendo al momento. Sono un tipo positivo, io. Forse per questo sono stata tanto fortunata».

L'appuntamento è per questa sera, alle 21.30, su RaiUno

2 commenti:

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good