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venerdì 29 agosto 2008

BENEDETTI DAI REALITY SHOW/3 : LUCA JURMAN

Nuovo appuntamento con Benedetti dai reality show, la rubrica tutta targata Scavicchia la notizia il cui unico intento è l’ispezione, l’esplorazione, l’analisi dei protagonisti, ovviamente ricoprenti le più disparate vesti, quelle di inviati, di concorrenti, di opinionisti delle strutture televisive aventi più successo all’inizio del terzo millennio: i reality. Andiamo quindi avanti con questo nostro viaggio dopo aver fatto una breve ma opportuna digressione a scopo chiarificatore: quando parliamo di benedizione ovviamente non vogliamo intendere che grazie alla partecipazione ad un programma del genere un personaggio sia emerso dal nulla in cui era immerso precedentemente, quanto piuttosto sottolineare come, proprio prendendo parte ad una determinata trasmissione, sia reso conosciuto agli occhi del pubblico che ne snobbava l’esistenza, la bravura oltre che la particolarità espressa nel campo di originaria appartenenza. Detto ciò, allacciamo le cinture e partiamo per la prossima tappa. Breve, a dire il vero. La destinazione è la medesima, e ci siamo arrivati la volta scorsa: Amici di Maria De Filippi. E il nostro oggetto di studio sarà un altro appartenente al novero dei protagonisti reali della scuola televisiva, i professori. Parliamo, quest’oggi, del professore di canto arrivato solamente alla settima edizione, avente perciò alle spalle, per quanto riguarda la trasmissione, poco e niente: Luca Jurman.
Noto al pubblico di Amici soprattutto per l’azione difensiva avente le sfumature di una paternità ideale mai dichiarata nei confronti del vincitore Marco Carta, pochi di loro sono a conoscenza della strabiliante ed incredibile carriera del cantante dalla calda e suadente voce. Come apprendiamo dalla pagina dedicatagli nel sito ufficiale, però, parlare solamente di cantante appare come riduttivo rispetto al passato del professore. Milanese, nato il 28 febbraio 1967, è vocalist, musicista, arrangiatore, produttore ed anche attore, come abbiamo avuto modo di sapere in quella che è l’intervista riportata pochi giorni fa da noi, per un cameo in Ricordati di me, pellicola diretta da Gabriele Muccino. All’età di 13 anni iniziare a suonare il pianoforte mentre a 15 anni compone il primo jingle pubblicitario usato per lo spot dell’Asti Cinzano per poi darne vita a tantissimi altri, tra cui spiccano quelli della pubblicità dei biscotti Ringo, intitolato Ringo People, e poi quello dell’evento televisivo dei Telegatti, il mitico Sorrisi is magic. Collabora con tantissimi esponenti della discografia nazionale ed internazionale, tra cui Zucchero, Biagio Antonacci, Laura Pausini ed Eros Ramazzotti. Il primo lavoro discografico risale al 2004, in qualità di solista, ed è un cd live il cui titolo è Unplugged al quale segue Back To Luca Jurman, uscito poco tempo fa, anticipato, verso la fine del 2007, dal singolo Nera, il cui videoclip è stato girato proprio dall’amico Muccino. Televisivamente parlando, però, non bisogna attribuire la nascita del personaggio televisivo Jurman ad Amici, quanto farla risalire a qualche anno prima, precisamente nel 2002, al tempo dell’esperienza a Operazione Trionfo, il reality show di Italia1 condotto da Miguel Bosé nel quale sedici concorrenti erano rinchiusi in una sorta di Accademia all’interno della quale si tenevano lezioni di canto al fine di apprenderne le basi per un futuro da interprete.

Ebbene, nonostante ciò, la popolarità, la notorietà, il successo arriva con Amici, nel 2007. Apprezzato soprattutto da chi sosteneva quello che era etichettato come il suo "pupillo", il suo prediletto, Marco, Luca Jurman è il classico tipo che o si ama o si odia. Algido, istintivamente freddo e razionale, calcolatore nel momento in cui pondera e calibra precisamente il da farsi quando l’ironia prende sopravvento da parte dei professori di canto a lui avversi, quali Grazia Di Michele e Fabrizio Palma, che criticavano eccessivamente il metodo di studio alternativo proposto dal milanese, Jurman consta però di un alter ego: quello buono, paterno, che dispensa consigli alla sua squadra sentendosi parte di essa, in maniera incondizionata. Colui che, con sottile sete di rivincita, dando sfoggio della sua indubbia capacità interpretativa, intona con i suoi cantanti la stupenda I believe in can fly di Robert Sylvester Kelly, meglio conosciuto come R. Kelly, durante una puntata della fase serale della trasmissione, unendo l’utile (il prendere di petto una sfida implicita) al dilettevole (dimostrazione della bravura sua e della sua squadra) e battendo nettamente la proposta in chiave umoristica degli avversari. Una delle più gradevoli scoperte della settima edizione del programma condotto da Maria De Filippi, emerso non tanto per un prepotente farsi spazio, ma per un naturale evolversi delle situazioni e delle dinamiche che lo vedevano come uno dei fuochi protagonisti. Nella speranza che non vi sia modo di vedere rovesciati i propri, e non solo tali, in quanto estesi, giudizi con l’ottava serie della scuola. Sicuramente un altro benedetto dal reality!

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