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giovedì 5 giugno 2008

MICHELE SANTORO E L’ANNOZERO DEI TALK POLITICI



E’ un post ardimentoso e difficile, quello che tende a parlare di trasmissioni dal così spiccato tono politico. Soprattutto quando questo tono politico diventa così colorato, e di un unico colore. Molti sono quelli che non reggono la trasmissione di Michele Santoro per la sola ideologia del presentatore, molti sono quello che la seguono per la sola ideologia del presentatore. E’ questo credo sia un grandissimo errore, da una parte e dall’altra. Da un lato, credo che una persona, se appassionata di politica e di cronaca, non deve guardare al colore della linea editoriale stessa, e quest’ultimo non deve essere motivo per non seguire un prodotto che, “checché se ne dica”, è in ogni caso ben realizzato. Anche perché credo che, se l’ideologia del generico telespettatore è opposta a quella del presentatore-giornalista, ciò non deve rappresentare discriminante per seguire o meno un programma.
Per rinforzare le proprie idee e le proprie convinzioni, talvolta bisogna appunto osservare quanto venga detto e pensato da persone che hanno idee ben diversa dalla propria. In questo modo si può raffinare il pensiero, scoprire diverse sfaccettature di alcune convinzioni, non senza maturarle ancora di più se diametralmente opposte al fil rouge della trasmissione di Michele Santoro. Dall’altro lato, non credo sia giusto nemmeno che una persona segua una trasmissione dai ben noti colori politici, in quanto fautrice del “verbo”, della verità universale.
Credo che, a differenza di anni fa, ove l’ignoranza e la carenza di conoscenze, ahimè, la facevano da padrone tra le folle, ognuno debba essere dotato di un pensiero ben delineato, delle proprie convinzioni e certezze. Convinzioni e certezze però che, non devono essere tali in quanto pronunciate da Michele Santoro o chi per esso. Convinzioni e certezze che devono essere frutto di ragionamenti personali, e confronti dialettici con persone di uguale o opposta ideologia politica. Ed i dati auditel, spesso misuratori del gradimento di una trasmissione, danno ragione a Michele Santoro.
Il suo Annozero sta piano piano, modificando anche l’approccio iniziale che vedeva la trasmissione realizzata in gran parte da filmati, raggiungendo altissimi livelli auditel. Tra le ultime puntate, quella dedicata al tema dei rifiuti, ha raggiunto i cinque milioni di telespettatori con oltre il 20%, una miniera d’oro per RaiDue. Risultati ben lontani da quelli di Excalibur, PuntoeaCapo, Alice, trasmissioni che hanno sostituito Michele Santoro nella sua assenza dal piccolo schermo.
E’ pur vero che in studio, è fissa la presenza dello scrittore-giornalista Marco Travaglio e del vignettista Vauro, ma, Michele Santoro, va detto, garantisce sempre e comunque un contraddittorio in studio, senza lasciare che una opinione possa nettamente prevalere sulle altre. L’ideologia politica in televisione fa bene, da entrambe le parti. E’ un bene che va tutelato e conservato. Vi piacerebbe un mondo senza colori?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

santoro è fazioso quanto fede solo dalla parte oppposta

Anonimo ha detto...

ciao boris
un giornalista, cm ogni essere umano pensante, è giusto che sia dotato di una propria fede politica e tt sappiamo quella di santoro e bene o male quella degli altri giornalisti. trovo che il successo di santoro e la sua credibilità però vanno oltre il suo colore,santoro è uno dei pochi giornalisti rimasti cn la schiena dritta che nn si piega alla logica del potere,attacca sia a destra sia a sinistra qnd occorre.chi può dimenticare la sua puntata dal ponte di belgrado contro un governo di centro sinistra?
a me piacciono molto le sue trasmissioni di informazione perchè sono veramente tali.
vorrei poi aggiungere due cose:
1-travaglio nn è mai stato di sinistra,sebbene scriva sull'unità e questo è indice di qnt al di là del colore politco si possa fare correttamente e indipendentemente il proprio lavoro.io le cose che scrive travaglio nn le sento mai nemmeno nei cosiddetti tg di sinistra!
2-leggo nel commento precedente un accostamento tra santoro e fede, sul secondo nn spreco nemmeno due parole, riassumo il mio pensiero dicendo che paragonare santoro a fede è cm paragonare un giornalista ad un giornalaio.uno racconta le notizie,l'altro "le serve"
un bacio,diamante