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giovedì 15 maggio 2008

LA TV DEL DOLORE E’ SEMPRE ESISTITA?

La televisione attuale è tacciata sempre più spesso di contenere, senza alcun rispetto, scene violente e poco adatte al pubblico televisivo, a partire dal bambino sino a giungere alla persona che, indipendentemente dall’età, può apparire maggiormente sensibile ad atrocità o scene tristi. Ebbene, sino all’altro giorno anche io la pensavo così, ero proprio di questo parere, rimpiangendo la televisione passata, seppure di pochi anni fa. Restavo disgustato ad esempio da alcuni odierni servizi del Tg1 che ricostruiscono dialoghi di presunti assasini, rimanevo basito dinanzi a violenze senza motivo trasmesse da qualunque emittente, soprattutto se relative a fatti di cronaca La stessa Vita In Diretta di Michele Cucuzza è stata tacciata di tale “peccato mediatico”. Ebbene, ora ho cambiato idea?
E perché? Beh, lo spunto mi è venuto dalla visione dell’interessantissimo speciale che RaiSatExtra ha trasmesso per 55 giorni, ogni giorno, nella ricostruzione del dramma che ha visto la morte del Presidente della Dc, Aldo Moro. Nell’ultima puntata, ovviamente il ritrovamento del corpo esanime di Moro la faceva palesemente da padrone nelle cronache e nelle rassegne stampe del tempo. Ebbene, cosa c’entra tutto questo? In tutto quel trambusto, quella folla incredula dinanzi a fatti di una gravità enorme, senza alcun problema, senza alcuna remora, le telecamere del 1978, seppur di modelli tecnologicamente meno dotati, furono capaci di zoomare fino al corpo morto di Aldo Moro, nella auto sito del ritrovamento. Sempre più nei particolari, sino a riconoscere nei particolari il corpo straziato dell’uomo appena ucciso. E, senza alcuna questione di coscienza, ma soprattutto di umana delicatezza, presero di mira tutto il percorso che l’ormai cadavere compì sino a scomparire, tra le braccia di infermieri e addetti ai lavori, in una ambulanza. Lo zoom sulla macchia di sangue nel cofano della auto è stata la goccia che ha fatto traboccare il mio stupore più che il famoso vaso. Ovviamente la foto utilizzata in questo post, non si riferisce a quelli attimi, per una questione di coerenza personale, ma vi posso garantire che, nonostante siano passati trenta anni, non poca angoscia mi è stata conferita dalla visione di quelle immagini. Allora non è vero che solo ora la tv predilige alcune scene, pur di far scandalo. Allora la cronaca ha sempre avuto un occhio di riguardo per scene crude, pur di avere esclusive e tali. Bruno Vespa è divenuto l’emblema di questa presunta nuova abitudine, ed a ruota Enrico Mentana non si è fatto sfuggire l’occasione. E’ pur vero che in questi casi, interviene anche una morbosità relativa alla volontà di creare processi mediatici, basate sulle solo interviste ed opinioni. Relativamente alle scene di pura violenza, o in generale evitabili, mi dovrò abituare. Quando si muove una critica alla televisione moderna, dovrò dare sempre prima uno sguardo a quella appena passata…

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