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martedì 11 marzo 2008

SANREMO, TRIO E X-FACTOR, LA TV DI OGGI?


Riporto fedelmente un articolo de La Stampa, redatto da Paolo Martini, riguardante ciò che sta accadendo recentemente in tv, soprattutto sugli schermi Rai. Per un Sanremo che non va bene, un DelNoce che non vuole più sentire accostare il nome della città ligure con quello di Pippo Baudo, una Ventura che lancia giovani talenti (?) come Francesco Facchinetti. Un Gerry Scotti ritenuto televisivamente giovane nonostante l'anagrafe ne dica il contrario, e quello che è stato il ritorno del trio al sabato sera di RaiUno. Una sorta di tra diapositive che inquadrano, in maniera sintetica e concreta, tre questioni televisive molto delicate.
Sanremo vuole la restaurazionePippobaudiana, Del Noce furioso

Non è per una mera questione d'equivalenza dei numeri, ma ci sono tre spunti d’attualità che aiutano a inquadrare il caso del Trio, tornato su Raiuno con un risultato di share quasi soddisfacente (22 %), ma nettamente inferiore a quello de La Corrida (34%) e non solo in termini generali: tanto per dire l’indice di permanenza del pubblico per il Trio è andato sotto il 30, contro un bel 38 pulito di Gerry-Corrado Scotti.
1) Il direttore di Raiuno sta alzando la posta su Sanremo: ha minacciato pubblicamente addirittura la sospensione del Festival nel 2009. C’è da ridiscutere la convenzione con il Comune, prima ancora di ridefinire lo show. E la mossa di Fabrizio Del Noce va letta come una risposta negativa assoluta al tentativo dei «poteri forti» del Festival che, attraverso l’amministrazione locale, vorrebbero far rientrare dalla finestra come fantomatico «direttore artistico comunale» l’intoccabile Pippo Baudo appena messo alla porta dalla Rai.
2) Simona Ventura ha lanciato con la caratteristica confusionale e simpatica baldanza il suo pupillo Facchinetti jr come conduttore del nuovo X Factor e se l’è presa così con i gossipari maliziosi: «Non ho scelto Francesco perché ci vado a letto, è un ragionamento da falliti. Mi piace proporre nuovi talenti, il guaio dell'Italia è che gli anziani non mollano la poltrona». Bruciata da un Sanremo che rivisto oggi non era poi così male, e ancora scottata dal Colpo di genio dell’altro anno, la poco più che quarantenne Ventura si trova nella paradossale condizione di essere l’unico personaggio che si considera giustamente fin troppo maturo. Nel Paese della tivù dei vecchi, la questione non è solo quella anagrafica dei conduttori, perché ci sta pure che a 80 anni Mike Bongiorno presenti Miss Italia, a 72 anni Baudo voglia restare il dominus di Sanremo e a 53 anni Gerry Scotti sia ancora «il giovane nuovo Corrado» che rifà La Corrida.
3) Veniamo alla riproposta del Trio, che è parsa autoreferenziale al massimo e un po’ forzata persino nei momenti autoironici. Il «nuovo» show di Raiuno rappresenta un po’ la summa di questa situazione che pare ibernata agli anni ‘80. La «reunion» al sabato sera di una vecchia formazione è stata presentata in chiave di lezione «alle nuove generazioni». Sic! Certe scelte spiegano perché siamo ormai fuori dal Primo Mondo, dove invece ci s’interroga già sui gusti dei «Millenials» - i nati dopo gli anni ‘80, i figli di Internet - e dove la scena tivù cambia continuamente e senza eccezioni. Sono andati regolarmente in pensione anticipata anche I Soprano, il telefilm culto che persino la mafia italo-americana vera ha finito per adottare come nuovo canone estetico. Nonostante un successo straordinario e una montagna di premi, alla sesta stagione i bravissimi sceneggiatori hanno deciso di chiudere senza proclami o scene madri: qualcuno ha spento la luce, punto e basta. Eh già, sarebbe tutto così semplice…
fonte: La Stampa
Paolo Martini

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