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venerdì 14 settembre 2007

Novità al Tg1, direttore nuovo...nuovo studio dal 17 settembre









Con l'avvento di Riotta a direttore del TG più visto della penisola, ventata di novità a partire dal 17 settembre. Ogni direttore infatti tende a personalizzare il proprio lavoro, creando anche una atmosfera nello studio più consona al proprio stile. Clemente J Mimun, al suo arrivo al Tg1 decise di imporre una linea diversa da quella invece scelta da Riotta. Il suo obiettivo era quello di recuperare lo stile antico del telegiornale, usufruendo della sua storia e della propria classicità. La sigla infatti era suonata da una vera orchestra, anche lo studio era "modernamente retrò". Ben diverso invece dallo stile fortemente tecnologico apportato dal nuovo direttore. Interessante lo studio, blindatissimo fino alla conferenza stampa di ieri. Cambia alche il logo che perde l'inconfondibile tonalità gialla per acquisirne una bianca, molto elegante in verità. Lo studio invece rimane nella sua tonalità blu, tipica da Tg1. Pubblico quindi il comunicato stampa Rai grazie al quale potrete rendervi conto di quante novità sono state introdotte, e quanto lavoro è stato necessario. Buon lavoro al nuovo tg1 allora, in attesa del promesso e contemporaneo rinnovamento del Tg5 di Clemente J Mimun.

NUOVO TG1
Il progetto ha comportato un completo rifacimento scenografico, illuminotecnico, della grafica, di sigle ed intersigle ed è stato curato e realizzato integralmente da professionalità RAI del Centro di Produzione di Roma e di Produzione News della Direzione Produzione Tv.Nonostante sia stato utilizzato uno studio di circa 150 m2 l’accurata disposizione scenografica, circondata da quinte formate da plasmawall, l’ausilio di innovativi sistemi di ripresa e di illuminazione, dotati di luminose ottiche grandangolo e testate remotate, hanno consentito di generare immagini di ampia profondità e spaziosità.La grande sinergia tra gli scenografi, i registi ed il direttore della fotografia si è concretizzata nell’utilizzo dei materiali più adatti a creare un’ambientazione sobria e tecnologica allo stesso tempo, mentre la fotografia ha dovuto tener conto della polivalenza che caratterizza il nuovo studio e che ne costituisce la principale novità.La scena, infatti, è pensata per essere vissuta a 360° gradi, non solo per le conduzioni delle varie edizioni dei Telegiornali, ma anche per la realizzazione di dibattiti, faccia a faccia, interviste con ospiti in studio e collegamenti esterni. Per questo sono state predisposti diversi punti di ripresa. Alla modernità della scena si accompagna il rispetto della lunga tradizione del Tg1 e a tal fine sono stati utilizzati colori e luci che consentono al telespettatore di identificare il primo telegiornale nazionale anche nella sua veste rinnovata.
Particolare rilevanza riveste la posizione del conduttore che diventa realmente centrale nello spazio scenico ed e’ il baricentro intorno al quale si dislocano schermi e pareti scenografiche. Si allarga di conseguenza anche il campo delle inquadrature.La lunga dimensione del tavolo permette più presenze di giornalisti ed ospiti, ma allo stesso tempo conferisce autorevolezza alla singola conduzione. Il colore morbido e la forma slanciata comunicano come “ leggera” / “semplice” la forza della conduzione. Le immagini “ di sottopancia” riportano il conduttore all’interno di un racconto visivo e moltiplicano le informazioni. Il numero e la posizione degli schermi permettono un simultaneo palinsesto di immagini, quindi il racconto di una notizia ed il raccordo visivo con il conduttore per un dialogo da più punti di vista. L’eliminazione del colore giallo rafforza la dominante del colore blu dando una connotazione immediata e riconoscibile del luogo. Il fondo, le pareti della scena, non distraggono, non cercano giustificazioni; sottolineano semplicemente con il colore ,in vari toni e varie trasparenze, l’identificazione della testata, che è anche identificazione di canale.
Il movimento del loop sullo sfondo sostituisce la centralità presunta del vecchio planisfero, riporta invece alla contemporaneità di un segno grafico simbolico della fluidità degli eventi.Ulteriore caratteristica di innovazione all’interno della parte scenografica sono gli apparati di visione, vera “finestra” di collegamento con il mondo esterno. Nel dettaglio sono stati impiegati tre sistemi plasmawall di ultima generazione, particolarmente silenziosi e di spessore estremamente contenuto rispetto alla media. Due di tali apparati sono di dimensioni di 4x3 elementi “plasma” ed uno da 3x2 elementi, dotati di lenti antiriflesso. Corredano l’impianto altri 2 plasma da 42” per immagini di ritorno e 7 monitor lcd da 15” integrati nella scrivania dei conduttori, assolutamente invisibili allo spettatore ma funzionali alla conduzione, poiché permettono il controllo in tempo reale delle agenzie, del teleprompter (suggeritore elettronico), dei segnali video esterni e di quelli che stanno andando in onda, nonché di internet. Le pagine web scelte dal conduttore possono anche essere mandate in onda per eventuali contribuzioni in diretta. Su di un ledwall in configurazione a fascia di 10 mattonelle di passo 3 mm, anche esso integrato nella scrivania ma rivolto verso il campo di ripresa, possono essere inviate comunicazioni di tipo video o alfanumeriche. Per la realizzazione della fotografia del nuovo studio del Tg1 sono state create atmosfere che uniscono la tradizione con la modernità. La realizzazione tecnica è caratterizzata dai fondali illuminati dai proiettori Iris e Pallas, con possibilità di doppio colore, bianco o blu. Le postazioni dei giornalisti sono state realizzate utilizzando numerosi sagomatori ETC Source e proiettori tradizionali da 1000W/500W.La parte architetturale è stata realizzata tramite moderni led: i monoliti di plexiglas sono illuminati da faretti a led monocromatici bianchi, mentre la parte del pavimento autoilluminante utilizza streap led in tricromia.
Il globo scultoreo sullo sfondo è illuminato da sei faretti a led, anche questi in tricromia. Sia il pavimento che il globo sono gli elementi che contraddistinguono, mediante il cambio di colori, le diverse edizioni del telegiornale.Come nel precedente studio, anche stavolta sono utilizzate memorie luci personalizzate per gli oltre 20 conduttori del Tg. Come di consueto per gli studi dei tg Rai, anche il Tg1 è dotato di un sistema luci di riserva che, tramite bobine amperometriche, limitano al minimo ogni tipo di disservizio.Non ultimo il modello tecnologico di ripresa che prevede 5 telecamere di ultima generazione dotate di obiettivi grandandolo 4.5x11 e teleobiettivi 22x7.5. Oltre alle 3 principali, per la conduzione e gli ospiti, comandate da operatori di ripresa e dotate di specchi teleprompter, ve ne sono 2 dotate di testate remotate a controllo dinamico che simulano la presenza dell’operatore, una delle quali posta in controcampo. Questa ultima soluzione consente la totale controllabilità dei movimenti della telecamera in una zona dove sarebbe stato impossibile porre un supporto tradizionale.La ripresa audio si giova di microfoni di tipo “miniature electrect” che consentono una ottima “presenza” del conduttore e degli ospiti anche se numerosi, pur non essendo invasivi dal punto di vista dell’immagine. Il conduttore, inoltre, risulta collegato alla regia, per comunicazioni di servizio, grazie a microauricolari via radio.

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