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domenica 1 luglio 2007

Intervista a Paolo Bonolis



"Purtroppo ho fatto scemenze di successo"
SIMONETTA ROBIONY
Sarà l’aria romana che si respira all’Isola Tiberina, sarà che sta per partire per l’isola di Formentera, che sua moglie aspetta un terzo bambino oppure che i figli grandi, quelli americani, lo raggiungeranno per le vacanze, Paolo Bonolis, l’altra sera, aveva un’aria distesa e serena. Niente furor di parole. Niente polemiche puntute. Ma sorrisi. Smussamenti di asperità, quando possibile, se possibile. A settembre riprende Ciao Darwin con Luca Laurenti, in prima serata su Canale 5, poi a febbraio, in seconda serata, ricomincia Il senso della vita, da solo, con ospiti, senza cambiamento alcuno. E la stagione tv, quella 2007-2008, arriverà alla fine. Scossoni non se ne aspetta.

Ci saranno novità in questo «Ciao Darwin»?
«Non credo. Il programma è molto faticoso ma ha una sua connotazione: perché modificarlo? Mediaset dovrebbe collocarlo il giovedì o il venerdì. Vedremo. Quel che è certo è che non farò mai due programmi contemporaneamente. Mi piace fare le cose perbene, non accavallarle, non eccedere».

Si diceva che «Il senso della vita» sarebbe stato cancellato, che c’erano frizioni con Maurizio Costanzo.
«Girano tante voci. No. Torna. Per me Il senso della vita è come un bel gioiello regalato a una donna: se poi lei lo mette di notte, al buio, sono affari suoi. In tv gli ascolti sono il probabile pregio di un programma ben fatto. Probabile. Non certo. Io stesso ho fatto alcune scemenze che però hanno avuto picchi di Auditel».

Contento, quindi?
«Mi dispiace un po’ per Il senso della vita che la seconda serata veleggi ormai verso la mezzanotte».

Colpa di un prime-time troppo lungo?
«Direi colpa di un preserale che non finisce mai. I giochini, i quiz, le domandine fanno partire la programmazione ben oltre le 21. Tardi. Troppo tardi. E la seconda serata si spreca. Ho avuto Benigni a Il senso della vita. Doveva fare una mezz’ora, è stato con me per più di un’ora: un intervento straordinario. Benigni su Canale 5 di Berlusconi non s’era mai visto! Se n’è accorto qualcuno? Qualcuno dei dirigenti ha ritenuto di collocare quella puntata in prime-time? Qualcuno ha pensato che lanciando il programma avremmo potuto avere milioni di spettatori? Niente».

Ha avuto anche Walter Veltroni tra i suoi ospiti.
«L’ho avuto per due volte. Mi piace e gli sono amico. E’ un uomo di cultura che coltiva i suoi valori. Mi auguro che i politici gli lascino interpretare il suo ruolo in libertà».

Che ne pensa dell’accoppiata Baudo-Chiambretti a Sanremo?
«Faranno benissimo. Se Baudo è anziano Chiambretti è giovane. Funzionano».

Lei farebbe un altro Sanremo?
«Il primo è stato un gran successo. Il secondo ne avrebbe comunque meno. Ma se capitasse lo farei».

E il cinema? Tornerebbe a recitare?
«D’Alatri mi ha convinto a debuttare in Commediasexi. Non volevo. Non so far niente. Non è il mio specifico. Qualcuno ha scritto che mi rifacevo a Totò, qualcun altro a Sordi. La verità è che non sapendo recitare ripensavo a quegli attori che più ho assorbito da ragazzo al cinema. Io so fare solo me stesso. Per questo funziono in tv. Gli attori veri, e li ho visti sul set, entrano ed escono dal personaggio in maniera strepitosa».

Se D’Alatri la chiamasse di nuovo?
«E’ successo. Mi ha appena chiesto di interpretare in coppia con Laurenti il Gatto e la Volpe nella nuova versione di Pinocchio che sta preparando per la Rai. Gli avrei detto di sì perchè gli sono affezionato. Purtroppo i tempi non coincidono. In quei mesi ho Ciao Darwin e a me piace godermi i programmi fino in fondo».

Che effetto le ha fatto scoprire che il gioco dei pacchi funziona anche senza di lei?
«Che effetto mi doveva fare? C’era ‘sto conflitto con Striscia di Ricci che battevo spesso. Andava risolto in nome della pubblicità. Occorreva riequilibrare. La Rai ha chiamato Pupo che non era un gran nome. Pupo ha retto. Però tra me e lui ci sono stati perfino 14 punti di share di differenza. Non è poco».

fonte: La Stampa

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